Sono stata creata da mani esperte: i legionari della IV legione Macedonica sapevano come si costruisce una macchina da guerra. Le mie braccia erano lunghi tronchi scortecciati e levigati, le mie mani secchi di legno dalle pareti spesse e indurite al fuoco. 

Quale può essere la sorte di una balista, se non quella di consumarsi nel desiderio di potere di un uomo? Ho visto centinaia di uomini morire: io stessa ne ho feriti molti. La grande scoperta della macchina da guerra che annienta i nostri nemici ha fatto di me una veterana. Un soldato come me conosce il volto di un uomo che muore per mano sua: era un uomo che non avevi mai visto fino a quel momento in mezzo alla legione, un uomo con una moglie e forse un figlio; era un uomo che aveva una madre e un fratello ad aspettare il suo ritorno. Posso solo immaginare come avremo reagito alla notizia della sua morte. 

Io conosco sia l’egoismo che la bontà di un uomo, la sua avidità e la sua generosità, l’invidia e l’empatia che possono consumarlo in egual modo, in due morali opposte. So che il potere e il controllo sono due mani che coprono gli occhi di un essere umano e che lo trasformano in un tiranno. Un altro uomo, lontano dalla sua casa, disperato e sperduto, non ci penserà due volte ad obbedirgli pur di non vedere più la guerra. 

In fin dei conti io sono solo una macchina ammazza – uomini, o meglio lo ero. Ora sono solo un relitto, un reperto storico, un testimone che riporta in un’altra epoca e che porta le memorie di uomini caduti, vincenti o perdenti. Sono ridotta ad una lastra di metallo con un buco al posto del cuore. (GUIDATO)

EDR163093.

Fotografia e dettagli della pubblicazione online “Tormenta-Venti secoli di artiglieria meccanica” di Flavio Russo